Leggere giovane

copertina-biancaneve3Favole del 2000

 

Biancaneve e i sette marziani  (cap. 6)

I sette nani lavoravano come minatori nella miniera di diamanti all’interno della foresta, il loro era una lavoro molto duro, si dovevano infilare dentro piccole caverne e con colpi di piccone o con le mani, dovevano rompere la roccia per cercare ed estrarne i diamanti. Una mattina visto che erano usciti molto presto, decisero di attardarsi un po’ cercando funghi, che a loro piacevano moltissimo e Biancaneve sapeva cucinare così bene!

Avevano già raccolto una bella quantità di porcini, quando si accorsero che il prato non era più bello verde, ma cominciava ad essere un po’ bruciacchiato, e andando avanti nella stessa direzione lo era ancora di più; videro scheletri di alberi letteralmente carbonizzati e alzando lo sguardo, in fondo al prato bruciato, cominciarono a scorgere un luccichio metallico che risplendeva ai primi raggi del sole mattutino.

«Guardate! Cosa mai sarà? Sembra un gigantesco diamante!» Disse uno. «Presto, andiamo a vedere!» Disse un altro. Si avvicinarono e si misero a scavare con tutte le loro forze attorno a quell’oggetto, che però non era un gigantesco diamante ma una grossa sfera di metallo con dei piccoli oblò lucidi che si susseguivano lungo tutta la facciata, nella parte che fuoriusciva dal terreno.

7) Nella sfera
«Trzx, stxaiken fiycejx tkist yuk?» Che tradotto dalla lingua marziana vuole dire:
«Cosa stanno facendo questi terrestri?» E poi, sempre nella loro lingua:                   «Stiamo molto attenti, perché da quanto ci risulta, i terrestri, sono un popolo molto primitivo e quindi malvagio, molti di loro provano piacere nel fare del male ai loro simili, e ancora di più a quelli che vedono diversi da loro. Teniamo pronte le pistole immobilizzanti!»

Intanto i sette nanetti, ignari di questi discorsi, continuavano a scavare attorno alla sfera, cercando di liberare anche la parte che era nascosta sotto il terreno.

«Guardate! Questa deve essere una porta! Presto, aiutatemi! Scaviamo di più!» Fu il grido eccitato di Brontolo. Eliminarono tutta la terra che ostruiva la porta, però non riuscivano ad aprirla, perché non aveva maniglie, ma ad un tratto, la porta si illuminò e divenne trasparente, poterono quindi vedere all’interno un piccolo essere verde, che li guardava con due occhi tondi grandissimi e luccicanti e due lunghe antenne, sopra una testa ovale come una palla da rugby, ma molto più grossa».

«Tksxyu, kajskxz, trkyich, kopwoks!» Furono le parole del forestiero. Ma i sette nani, non fecero nemmeno in tempo a sentire l’ultima parola, che erano già scappati ruzzolando sui sassi e urtandosi fra di loro dallo spavento, grande però era la curiosità che dopo il primo momento di panico, si fermarono dietro un mucchio di terra e abbracciandosi l’un l’altro per farsi coraggio, si misero a guardare.

Nel frattempo, il portello dell’ astronave si era aperto e il primo marziano aveva cominciato ad uscire: «Chkisz, Uskinz tke whikx chujsz t leksw huy mokiwsx hcx hknn wasuak!» «Che tradotto in lingua terrestre voleva dire: «Possiamo uscire, non sono armati e leggo nel mio computer sul braccio che hanno paura!»

I piccoli marziani avanzavano cautamente verso i nanetti mentre questi cercavano di vincere il desiderio impellente di voltarsi indietro e mettere alcuni Kilometri di strada tra loro e quelli strani esseri.                                                                                                                                                              «Sono piccoli come me!» Esordì Cucciolo, il più piccolo dei nanetti e incoraggiato da questa novità, prese dallo zaino la sua merenda, e la poggiò su un sasso proprio di fronte al marziano.
Questi però rimase un po indeciso sul da farsi, finché intervenne Dotto, il più intelligente dei sette nani, che anche lui tirò fuori dal suo zaino un panino, lo addentò con un morso e si mise a masticare di gusto, poggiando il resto del panino sul sasso accanto a quello di Cucciolo.                                                                                                                                                            La reazione fu immediata, il marziano capì al volo, prese il panino e lo addentò poi con un verso che sembrava di approvazione, si voltò e lo consegnò ai suoi compagni, un morso ciascuno, i panini finirono in un baleno, ma le risorse dei nani non erano affatto finite, anche gli altri cinque nani, aprirono i loro zaini ed offrirono i loro panini, tra i versi di gioia degli ospiti marziani che da diversi giorni non mangiavano perché la loro astronave era uscita di rotta ed avevano esaurito il carburante ed anche le scorte alimentari; ormai da diversi giorni i loro pasti si erano ridotti solamente a pillole ricostituenti… (continua)

Un libro ti prende e ti porta lontano

Un libro ti prende e ti porta lontano,
in città o paesi per vivere sogni e avventure,
su mari impetuosi al timone di antichi velieri,
o in verdi lagune sfiorate da venti leggeri,
Ti spinge a seguire pirati o Regine
ti dà tanti amici coi quali gioire.
Ti porta in capanne, palazzi o manieri
volando nel vento su arditi destrieri.
Un libro ti prende pian piano la mano
e senza bagagli ti porta lontano!

Marcella Piccolo

Far leggere ai nostri figli

I giovanissimi, solitamente sono piuttosto pigri nella la lettura; il loro tempo viene occupato, da videogiochi, social network (dove spesso troviamo un italiano fantozziano) e amici. Però è nostro dovere di genitori avvicinarli alla lettura, per aiutarli ad esprimersi e a scrivere in modo corretto e non solo, anche per allenare la fantasia e conoscere esperienze altrui che possano creare un bagaglio di informazioni e cultura.

Non pretendiamo però di vedere nostro figlio intento a leggere Manzoni o Leopardi (se lo fa, ben venga) ma avviciniamolo comunque a letture anche semplici e piacevoli che possano incoraggiarlo a continuare a leggere, invece di farlo scappare rifugiandosi nella playstation. Se scrittori del passato come  di  Stevenson o  Verne, li giudica antiquati e con questa scusa si rifiuta di leggerli (ahimé), non disperate e provate a suggerire autori moderni, magari cercandoli tra gli e-book che costano pochissimo e si possono leggere anche sul cellulare o sul tablet.  https://mybook.is/

Soprattutto, date loro l’esempio, cominciando voi a leggere per i vostri figli, fin da piccoli, scegliendo con cura la lettura da proporre. Continuando poi, quando avrà imparato a leggere, organizzando  almeno un’ora o due alla settimana per leggere insieme, alternandovi nella lettura ed avendo sempre un atteggiamento positivo, senza mai criticare se non sono bravissimi a leggere, ma anzi, lodando i progressi che pochi o tanti inevitabilmente ci saranno.

Marcella Piccolo

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