Un bambino, un insegnante, un libro…

malala Malala Yousafzai

  “Un bambino, un insegnante, un libro, una     penna, possono cambiare il mondo”.

 

Premio Nobel per la pace nel 2014, Malala è una ragazza pakistana che si batte per i diritti civili e per il diritto allo studio delle donne in ogni paese del mondo.

All’età di 11 anni, scriveva in un blog per la BBC descrivendo le difficoltà delle ragazze del suo paese dopo l’editto del 2009 dei Talebani, che imponeva la chiusura di tutte le scuole femminili.

Nel 2012, al ritorno da scuola, subì un attentato che le costò quasi la vita, fu ferita gravemente alla testa da un talebano e dopo le prime cure in Pakistan fu trasferita a Birmingham, in Inghilterra dove le fu ricostruita parte del cervello.

A seguito dell’attentato, il suo attivismo venne ancor più reso noto in tutto il mondo, proclamandola come l’immagine simbolo delle bambine a cui è impedito il diritto allo studio.

Vive a Birmingham con la famiglia, dove ha potuto riprendere gli studi, frequentando la Edgbaston High Scool for Girls  e  dove il suo impegno in favore delle bambine di tutto il mondo ad andare a scuola è diventato ancor più attivo.

La sua esperienza è narrata nel suo libro “Io sono Malala” in vendita in tutte le librerie anche on line, in formato cartaceo ed ebook.

 

Quando sarò vecchia non vestirò di viola

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Quando sarò vecchia (di Jenny Joseph)

Quando sarò vecchia mi vestirò di viola     con un cappello rosso che non si intona e non mi dona.
E spenderò la mia pensione in brandy e guanti estivi
E in sandali di raso, e poi dirò che non abbiamo soldi per il burro.
Mi siederò sul marciapiede quando sarò stanca
E arrafferò assaggi di cibo nei negozi, suonerò tutti i campanelli
Farò scorrere il mio bastone sulle ringhiere
E mi rifarò della sobrietà della mia giovinezza.
Uscirò in pantofole sotto la pioggia
E raccoglierò fiori nei giardini degli altri
E imparerò a sputare.

(La mia risposta, è questa che segue)

Quando sarò vecchia non vestirò di viola

(di Marcella Piccolo)

Quando sarò vecchia non vestirò di viola,

e non cercherò la libertà di chi resta da sola,

ma con berretto da sole su prati e giardini

porterò a spasso i miei nipotini.

E spenderò tutta la mia pensione

in gelati, giocattoli e merende buone.

Non sandali in raso, ma ciabatte infradito,

per condurre in piscina il nipote più ardito.

Mi siederò alla panchina del parco,

con passeggino o triciclo lì accanto,

mentre i nipoti arrafferanno merende…

dalla mia borsa che colma li attende.

Andrò ad ogni porta a suonar campanelli

per mostrare a tutti i visini più belli.

Continuerò la sobrietà della mia gioventù.

Per dare a loro ancora di più.

Passeggerò nella pioggia con loro anche quando,

li vedrò saltellare nelle pozzanghere di fango.

Li aiuterò a raccogliere i fiori dei prati,

che poi la sera verranno donati

alla cara mamma che dopo il lavoro,

verrà a riprendere il dolce tesoro.

Quando sarò vecchia non mi lascerò andare,

perché mi aspetta tanto da fare.

Comincerò a far pratica adesso,

invitando a pranzo i miei figli più spesso,

cosicché quando sarò vecchia quel dì,

li avrò vicini ancora e così…

non accadrà che mi sentirò sola,

e non comincerò a vestirmi di viola!

Marcella Piccolo