Recensione

Recensione: “Un altro libro inutile” di Eva Santini

Eva Santini ci regala una storia brillante, ironica e profondamente umana, capace di farti ridere e meditare nello stesso momento.

Leo, il protagonista, è l’emblema di quella generazione intrappolata tra il desiderio di cambiare e la paura di farlo davvero. Attraverso il suo sguardo disilluso e pieno di sarcasmo, ci ritroviamo a specchiarci nelle sue esitazioni, nei suoi fallimenti, ma anche nei piccoli momenti di lucidità che lo vedono pronto a riprendersi la vita.

Il rapporto con Maurizio, il mentore fuori dagli schemi, è uno dei punti più belli del romanzo: i loro dialoghi sono taglienti, autentici, mai forzati. La loro amicizia ha per Leo l’effetto di un caffè preso al momento giusto, mentre di senti giù. La voce di Leo, è autentica, viva, con quell’ironia disillusa che diventa scudo verso una vita che non ha il coraggio di afferrare.

Lo stile di Eva Santini è diretto ma poetico, capace di alternare momenti di leggerezza a riflessioni che colpiscono il cuore. Si percepisce la cura con cui ogni parola è stata scelta è la sincerità di un’autrice che non cerca di piacere a tutti, ma di costruire personaggi veri. Il finale ci presenta un colpo di scena: se volete sapere qual è, leggetelo! Non ne rimarrete delusi.

Tutti i colori della street art!

Quadraro: Il Museo di Urban Art di Roma – M.U.Ro.  tra il VI° e il X° Municipio, è un museo a cielo aperto: una collezione di opere di Urban Artist di tutto il mondo realizzate per i cittadini un modo autentico per recuperare le aree urbane, dando nuovo impulso a luoghi abbandonati e in forte degrado. Lo street artist David Daivù Vecchiato ha creato, nel 2010, il progetto M.U.Ro, che eleva tutta la zona a museo a cielo aperto. L’opera più significativa in zona è  Nido di vespe, realizzata da Lucamaleonte. “Nido di vespe” era, infatti, il nomignolo del quartiere dall’anima antifascista, durante la Seconda Guerra Mondiale.

Lungotevere – Triumphs and laments  L’arte urbana non è esclusiva delle periferie. Lungo l’argine del Tevere, infatti, da ponte Sisto a ponte Mazzini, William Kentridge ha realizzato Triumphs and laments. Questo fregio della lunghezza di 500 metri rappresenta diversi momenti della storia della città, dall’antichità ad oggi. Vi sono narrate grandi vittorie e grandi sconfitte. La tecnica con cui è stata realizzata è sorprendente. I disegni, infatti, sono ottenuti dalla pulitura selettiva della materia organica e non che si è depositata, nel tempo, sul muro dell’argine.

Centocelle – Forte Prenestino Il Forte Prenestino è uno dei luoghi underground della città più interessanti. Merita l’attenzione anche per le decorazioni murali di cui si fregia: le due gallerie del Forte presentano interventi di diversi artisti illuminate di un suggestivo rosso. Ma quasi tutti i muri del centro sono occupati da murali. Gli stili sono variegati e differenti con un intrinseco valore sociale oltre che decorativo.


Tor Marancia – Big City Life  La naturale conclusione di questa rassegna non poteva che essere il progetto Big City Life, ideato da 999Contemporary. Nel 2015, ha ridato vita a un intero comprensorio del quartiere Tor Marancia. Sono 22 le opere d’arte monumentali realizzate in tale contesto. Venti artisti internazionali hanno lavorato per rimuovere il grigiore delle undici palazzine del comprensorio di via di Tor Marancia n°63. Ogni murale ha una natura formale e semantica connessa all’edificio che li ospita. Sono ispirati da episodi legati all’esistenza di e in quello specifico edificio. L’intervento degli artisti ha trasformato il complesso residenziale in una realtà museale unica. Il progetto è, inoltre, stato selezionato alla Biennale di Architettura di Venezia del 2016.

https://www.amicidiroma.it/tutti-i-colori-della-street-art.html