Tutti i colori della street art!

Quadraro: Il Museo di Urban Art di Roma – M.U.Ro.  tra il VI° e il X° Municipio, è un museo a cielo aperto: una collezione di opere di Urban Artist di tutto il mondo realizzate per i cittadini un modo autentico per recuperare le aree urbane, dando nuovo impulso a luoghi abbandonati e in forte degrado. Lo street artist David Daivù Vecchiato ha creato, nel 2010, il progetto M.U.Ro, che eleva tutta la zona a museo a cielo aperto. L’opera più significativa in zona è  Nido di vespe, realizzata da Lucamaleonte. “Nido di vespe” era, infatti, il nomignolo del quartiere dall’anima antifascista, durante la Seconda Guerra Mondiale.

Lungotevere – Triumphs and laments  L’arte urbana non è esclusiva delle periferie. Lungo l’argine del Tevere, infatti, da ponte Sisto a ponte Mazzini, William Kentridge ha realizzato Triumphs and laments. Questo fregio della lunghezza di 500 metri rappresenta diversi momenti della storia della città, dall’antichità ad oggi. Vi sono narrate grandi vittorie e grandi sconfitte. La tecnica con cui è stata realizzata è sorprendente. I disegni, infatti, sono ottenuti dalla pulitura selettiva della materia organica e non che si è depositata, nel tempo, sul muro dell’argine.

Centocelle – Forte Prenestino Il Forte Prenestino è uno dei luoghi underground della città più interessanti. Merita l’attenzione anche per le decorazioni murali di cui si fregia: le due gallerie del Forte presentano interventi di diversi artisti illuminate di un suggestivo rosso. Ma quasi tutti i muri del centro sono occupati da murali. Gli stili sono variegati e differenti con un intrinseco valore sociale oltre che decorativo.


Tor Marancia – Big City Life  La naturale conclusione di questa rassegna non poteva che essere il progetto Big City Life, ideato da 999Contemporary. Nel 2015, ha ridato vita a un intero comprensorio del quartiere Tor Marancia. Sono 22 le opere d’arte monumentali realizzate in tale contesto. Venti artisti internazionali hanno lavorato per rimuovere il grigiore delle undici palazzine del comprensorio di via di Tor Marancia n°63. Ogni murale ha una natura formale e semantica connessa all’edificio che li ospita. Sono ispirati da episodi legati all’esistenza di e in quello specifico edificio. L’intervento degli artisti ha trasformato il complesso residenziale in una realtà museale unica. Il progetto è, inoltre, stato selezionato alla Biennale di Architettura di Venezia del 2016.

https://www.amicidiroma.it/tutti-i-colori-della-street-art.html

RECENSIONE

La ragazza della neve

di Pam Jenoff

Trama

Germania 1944, Noa è una ragazza olandese di sedici anni rimasta incinta dopo aver frequentato un soldato tedesco, viene scacciata di casa dai genitori. Sola e senza mezzi per mantenersi, sarà costretta a partorire in un ospedale tedesco e consegnare il bambino a loro, per il progetto Lebensborn.

Dopo partorito però, Noa vorrebbe tenersi il bambino, ma ormai è troppo tardi, dovrà uscire nella neve e ricominciare la sua vita. Troverà lavoro come donna della pulizie in una stazione ferroviaria e il caso la metterà davanti a una situazione che le farà ricordare suo figlio: in un carro merci in sosta, scopre decine di bambini ebrei destinati a un campo di concentramento. Non ci pensa un attimo, prende uno dei neonati e fugge fuori nella neve. Dopo ore di cammino e ormai priva di forze, troverà rifugio assieme al bambino in un circo tedesco e lì incontrerà Astrid, artista ebrea costretta a nascondersi.

RECENSIONE

La capacità di dell’autrice di dipingere vividamente gli orrori della guerra e l’umanità resiliente in mezzo a essi è notevole. La descrizione dei personaggi e delle loro vite contribuisce a creare una connessione emotiva con la storia, permettendo ai lettori di immergersi completamente nelle vicende di Noa e Astrid.

Noa comincerà a volteggiare sul trapezio sotto la guida di Astrid, Dovranno imparare a fidarsi l’una dell’altra, non solo sul trapezio, ma anche nella vita, per nascondere i loro segreti, vincere la loro disperazione e cercare di sopravvivere tra amici e nemici, tra incursioni della polizia tedesca e tutti gli orrori della guerra.

“La ragazza della neve” è un romanzo che affronta tematiche difficili con sensibilità e profondità, offrendo una visione toccante della forza dell’amore, della sopravvivenza e della speranza verso il futuro anche nei momenti più bui della storia umana. La trama coinvolgente e i personaggi ben sviluppati rendono questo libro una lettura indimenticabile.

Su Amazon € 1,99 l’ebook € 4,65 il cartaceo

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Recensione

Il signore di Ballantrae

di Robert Louis Stevenson

Pagine 329 

Prezzo Kindle 1,99

Biografia

Robert Louis Stevenson: Romanziere, saggista e poeta scozzese (Edimburgo 1850 – Vailima, Upolu, isole Samoa, 1894).

Viaggiò a lungo per il mondo in cerca di un clima favorevole alla sua salute, incontrando avventure e collezionando esperienze da cui trasse ispirazione per i suoi numerosi romanzi:

Opere: L’Isola del tesoro (1883). Gli accampati di Silverado (1883). Il ladro di cadaveri (1884).Il principe Otto (1885). Lo strano caso del dottor Jekyll e Mister Hyde (1886). La freccia nera (1888). Il signore di Ballantrae (1888) e molti altri.

Un Capolavoro Intrigante e Avvincente

Conoscendo già l’autore, ho voluto ampliare la conoscenza di Robert Louis Stevenson con il suo straordinario romanzo “Il signore di Ballantrae”. Quest’opera, intrisa di dramma, avventura e mistero, ha catturato la mia immaginazione sin dalle prime righe

Stevenson ha creato un mondo ricco di personaggi complessi e avvincenti, due sono i principali che si avvicendano nella storia, i due figli del Lord, rampolli di un’antica casata scozzese: due fratelli completamente diversi per aspetto e personalità. Uno è bello, intrigante e scapestrato avventuriero, amato dal padre e da tutti, l’altro è insignificante, rispettoso, fedele e saggio amministratore ma sottovalutato dal padre. Poi c’è la bella e ricca cugina innamorata di uno dei due ma che sposerà (non dico chi). L’evoluzione di questi e di altri personaggi, sottolineano la grande maestria dello scrittore nel dipingere ritratti psicologici intricati.

La trama, ricca di colpi di scena, tradimenti, suspense ed episodi anche raccapriccianti, tiene incollati i lettori a ogni pagina. Stevenson dimostra la sua grande abilità nel creare atmosfere oscure e tensioni palpabili, conducendo il lettore attraverso un viaggio emozionante e imprevedibile.

La prosa di Stevenson è una delizia letteraria. La sua capacità di dipingere scenari vividi con parole eleganti è affascinante, trasportando il lettore direttamente nella Scozia del XVIII secolo. La maestria con cui intreccia la storia con elementi romantici e avventurosi rende il libro un capolavoro senza tempo.

In conclusione, “Il signore di Ballantrae” è un romanzo straordinario che non solo soddisfa le aspettative, ma le supera. Un’esperienza letteraria indimenticabile che consiglio a tutti gli amanti della narrativa classica e di avventura.

(Marcella Piccolo)

Favole del 2000 anche su Kindle Unlimited

Favole del 2000   

Fiabe moderne per ragazzi del 2000

Cenerentola nello spazio- Biancaneve e i sette marziani- Cappuccetto rosso e il lupo vegetariano

Cenerentola, figlia di un famoso astronauta che spesso si allontana da casa per recarsi in missione in lontane galassie, vive con la matrigna e le sorellastre invidiose della sua bellezza. Ostacolata dalle sorellastre ma con l’aiuto della governante Marta, riuscirà a confezionare un bellissimo abito per recarsi alla festa e conoscere il principe. Ma ahimé! La meravigliosa stoffa ecologica non era stata ancora sperimentata e allo scoccare della mezzanotte provocherà un completo disastro costringendola a fuggire seminando per la via brandelli di vestito, mentre nel cielo volteggiano minacciosi i droni spia del Re.

Anche su Amazon

Halloween

La leggenda della dama del lago

Halloween – La notte delle streghe – I miei libri

La ragazza già da tempo nutriva sospetti su questa cameriera strana, sporca e disordinata, con le mani sempre nere come avesse maneggiato dei bracieri. Ora i suoi dubbi trovavano conferma: era venuta a Greenfield per uccidere Patrick.

«Vieni, fatti avanti, serpe immonda!» gridava Brenda con gli occhi fiammeggianti di disprezzo.

Lapidonia venne impietosamente colpita da una pietra che la disarmò. Tentava invano di proteggersi dai colpi che incessantemente si abbattevano su di lei: il sangue le colava lungo il tetro viso, mani e braccia erano pieni di escoriazioni.

Ma le sue risorse non erano esaurite: tirò fuori da una profonda tasca la sua scura bacchetta contorta e la puntò verso Brenda pronunziando formule incomprensibili e minacciose.

Dalla punta dello strumento si sprigionò un’energia che avvolse la veste bianca di Brenda facendola quasi avvampare. Fortunatamente l’abito era bagnato e mitigò l’effetto di quell’attacco.

In quel momento dal vecchio campanile si udirono dodici rintocchi: era l’ora in cui il lago evocava i propri fantasmi, l’ora in cui la dama del lago scrutava le rive alla ricerca del proprio amore.

Improvvisamente si udì un urlo inumano provenire dai recessi più bui della terra. Un vento gelido soffiò impetuoso sulla via e colpì Lapidonia come una raffica di pugni, lasciandola stordita. Un pallido spettro femminile, con lunghissimi capelli completamente bianchi, come bianca era la sua veste, le comparve davanti come evocato dalla sofferenza di Brenda. L’essere avanzava a passi lenti e uguali verso la strega. Mostrava un volto immobile, privo di qualsiasi espressione; nessuna emozione trapelava dal suo sguardo. Sembrava che dormisse, ma gli occhi trasparenti come acqua erano aperti. Il suo vestito era di foggia antica, elegante, ma tristemente logoro. Dalla bocca usciva quel vento gelido che aveva colpito la maga e spegneva le fiamme che lambivano Brenda. Come una tempesta incontenibile, spinse poi Lapidonia verso la riva del lago.

La strega si dimenava tentando di resistere ma ogni suo sforzo era vano: la potenza che si abbatteva su di lei la sospinse lungo tutto il viale, fin sulla riva dove cadde su un cumulo di rami secchi…

da La leggenda della dama del lago

La leggenda della dama del lago

La leggenda della dama del lago (prologo)Leggiamo insieme

Sulle rive del lago di Greenfield un antico castello ricorda la storia di una dama. La sua triste fine ha creato una leggenda: chiunque avesse visto il suo fantasma aggirarsi di notte su quelle rive, sarebbe impazzito d’amore per la prima persona che avesse incontrato.

In una sera d’estate del 1355 un giovane Lord attraversa la valle per tornare al suo palazzo dopo anni di guerra al seguito di Re Edoardo III. Assiste al fenomeno della dama, poi al mattino incontra una fanciulla con lunghi capelli neri, che si bagna nel lago.

Lord Patrick riprende il viaggio verso Northill dove lo attende il fratello Ronald. I genitori, i conti di Northill, sono morti per epidemia.

Per un tragico errore, anche suo fratello erede al titolo muore, ma prima gli fa promettere di sposare, in vece sua, la contessa Amanda di Remans: una giovane bellissima che già il popolo ama e acclama come futura contessa di Northill. 

Accetta di sposare la bionda contessa, ma nelle sue notti agitate sogna una ragazza con lunghi capelli neri.

(Il romanzo completo in vendita su tutti gli stores online)

Trovi il video anche su Youtube

 

 

 

Recensione Fahrenheit 451

FAHRENHEIT 451 

Recensione
Autore Ray Bradbury. 
Genere Fantascienza distopica
Editore Mondadori
Prezzo Kindle € 7,90

Recensione

Biografia dell’autore:

Nato a Waukegan (Illinois) il 22 Agosto 1920. Trasferito a Los Angeles quando aveva Quattordici anni, ha frequentato la Los Angeles High School.

Grande lettore, fin da giovanissimo trascorreva molto tempo in biblioteca leggendo autori come HG Wells, Jules Verne e Edgar Allan Poe.

Nel 1950 pubblica, raccolti in un unico volume, i suoi racconti Cronache marziane, ottenendo grande successo internazionale e collocandosi tra i maggiori scrittori di fantascienza. L’anno successivo, seguirà Fahrenheit 451, l’opera per cui viene maggiormente ricordato e che lo consacrerà tra i più grandi scrittori di letteratura distopica del mondo.

Trama:

Il titolo sta a significare la temperatura alla quale avviene la combustione della carta. Viene descritto un futuro distopico, in cui i pompieri non spengono incendi, ma li appiccano per bruciare libri, ormai messi al bando nella società, e chi li detiene commette un reato. Considerati dannosi perché non servono a rendere felici, anzi turbano, creano eccessivo ragionamento e provocano incertezze. In una società sull’orlo di una guerra nucleare dove, le notizie vengono manipolate o censurate, solo la televisione, che ormai occupa completamente tutte e quattro le pareti del salotto, la radio e i messaggi pubblicitari sono considerati attendibili e utili per vivere. Guy Montag, il protagonista, pompiere convinto della sua missione, vive con una moglie apatica e completamente assorta dai programmi di intrattenimento televisivo. Lavora con zelo seguendo le direttive del suo capitano, fino a bruciare biblioteche e persino le case di chi è colpevole di possedere libri. Ma l’amicizia con Clarisse una giovane vicina di casa susciterà in lui molte incertezze. La ragazza gli pone delle domande: “E’ vero che molto tempo fa i pompieri spegnevano gli incendi invece di appiccarli?”

Anche l’incontro con una signora anziana che ama tanto i suoi libri da lasciarsi bruciare insieme ad essi, contribuirà a far nascere in lui molti dubbi: “cosa c’è nei libri che spinge le persone ad amarli a costo della vita?”

Montag si ricorderà dell’incontro al parco con un anziano professore che recitava a memoria i testi, e chiederà a lui aiuto e chiarimenti. Ma la sua vita subirà una svolta, lui stesso diventerà salvatore di libri e quindi un perseguitato da coloro che erano stati suoi amici e colleghi.

Non esiterà a mettere a rischio la sua vita, la sua casa e il suo matrimonio, tra un incalzare di eventi densi di tensione, al fine di conquistare la libertà di leggere, di pensare e di tramandare per mezzo della memoria il contenuto dei libri.

Citazioni:

“I libri profumano di noce moscata e spezie dei paesi lontani.

“La natura può riprendersi quello che ci ha dato con la facilità di un soffio di vento o un’onda di marea, ricordandoci che non siamo poi così grandi.”

 

Analisi dei personaggi:

Molto ben delineati, anche senza far uso di aggettivi, descrive la moglie apatica e senza affetto con una domanda “Dove è stato che ci siamo conosciuti la prima volta?” “Non lo so, è passato tanto tempo” è la risposta di lei.

Stile di scrittura:

Poetico e descrittivo, ricco di dialoghi e metafore. Scritto in terza persona, con una narrazione fluida, semplice e molto gradevole.

Tematiche trattate:

Come scritto nella prefazione di Neil Gaiman: “Il romanzo di Ray Bradbury è un monito. Serve a ricordarci che abbiamo qualcosa di molto prezioso e che a volte diamo per scontato, anche quello a cui teniamo di più.”

Se ci togliessero i libri, la cultura, la libertà di pensare e di conversare come si trasformerebbe la società? Fahrenheit 451 ci mostra una società divenuta ormai omogenea e schiava del consumismo, senza capacità di pensiero perché privata dell’istruzione.

Commenti:

Sono rimasta piacevolmente colpita dalla scrittura poetica di Fahrenheit 451, che in un romanzo distopico, aiuta a rendere meno cupa la narrazione, dai dialoghi in cui l’autore è riuscito a imprimere persino il turbamento nel timbro della voce, e dalle descrizioni dell’ambiente avveniristico in cui è ambientato.

In questa prosa così notevole e suadente si snoda però una vicenda terribile, che è un monito per tutte le generazioni. Un pericolo per tutta la terra, se si sottovaluta l’importanza dell’istruzione e della libertà.

Un romanzo originale come pochi, meritevole di essere letto fin dalle scuole secondarie. Veicola un messaggio che arriva chiaro e diretto senza indugiare eccessivamente nel negativo. Anzi, alla fine il messaggio è positivo: un messaggio di cambiamento e di ricostruzione, una ricostruzione materiale sì, ma anche culturale. Lo sto rileggendo più volte e ogni volta lo apprezzo di più.

Voto

Classificazione: 5 su 5.

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Recensione

FAHRENHEIT 451

Autore Ray Bradbury. 
Genere Fantascienza distopica
Editore Mondadori
Prezzo Kindle € 7,90

Biografia dell’autore:

Nato a Waukegan (Illinois) il 22 Agosto 1920. Trasferito a Los Angeles quando aveva Quattordici anni, ha frequentato la Los Angeles High School.

Grande lettore, fin da giovanissimo trascorreva molto tempo in biblioteca leggendo autori come HG Wells, Jules Verne e Edgar Allan Poe.

Nel 1950 pubblica, raccolti in un unico volume, i suoi racconti Cronache marziane, ottenendo grande successo internazionale e collocandosi tra i maggiori scrittori di fantascienza. L’anno successivo, seguirà Fahrenheit 451, l’opera per cui viene maggiormente ricordato e che lo consacrerà tra i più grandi scrittori di letteratura distopica del mondo.

Trama:

Il titolo sta a significare la temperatura alla quale avviene la combustione della carta. Viene descritto un futuro distopico, in cui i pompieri non spengono incendi, ma li appiccano per bruciare libri, ormai messi al bando nella società, e chi li detiene commette un reato. Considerati dannosi perché non servono a rendere felici, anzi turbano, creano eccessivo ragionamento e provocano incertezze. In una società sull’orlo di una guerra nucleare dove, le notizie vengono manipolate o censurate, solo la televisione, che ormai occupa completamente tutte e quattro le pareti del salotto, la radio e i messaggi pubblicitari sono considerati attendibili e utili per vivere. Guy Montag, il protagonista, pompiere convinto della sua missione, vive con una moglie apatica e completamente assorta dai programmi di intrattenimento televisivo. Lavora con zelo seguendo le direttive del suo capitano, fino a bruciare biblioteche e persino le case di chi è colpevole di possedere libri. Ma l’amicizia con Clarisse una giovane vicina di casa susciterà in lui molte incertezze. La ragazza gli pone delle domande: “E’ vero che molto tempo fa i pompieri spegnevano gli incendi invece di appiccarli?”

Anche l’incontro con una signora anziana che ama tanto i suoi libri da lasciarsi bruciare insieme ad essi, contribuirà a far nascere in lui molti dubbi: “cosa c’è nei libri che spinge le persone ad amarli a costo della vita?”

Montag si ricorderà dell’incontro al parco con un anziano professore che recitava a memoria i testi, e chiederà a lui aiuto e chiarimenti. Ma la sua vita subirà una svolta, lui stesso diventerà salvatore di libri e quindi un perseguitato da coloro che erano stati suoi amici e colleghi.

Non esiterà a mettere a rischio la sua vita, la sua casa e il suo matrimonio, tra un incalzare di eventi densi di tensione, al fine di conquistare la libertà di leggere, di pensare e di tramandare per mezzo della memoria il contenuto dei libri.

Citazioni:

“I libri profumano di noce moscata e spezie dei paesi lontani.

“La natura può riprendersi quello che ci ha dato con la facilità di un soffio di vento o un’onda di marea, ricordandoci che non siamo poi così grandi.”

Analisi dei personaggi:

Molto ben delineati, anche senza far uso di aggettivi, descrive la moglie apatica e senza affetto con una domanda “Dove è stato che ci siamo conosciuti la prima volta?” “Non lo so, è passato tanto tempo” è la risposta di lei.

Stile di scrittura:

Poetico e descrittivo, ricco di dialoghi e metafore. Scritto in terza persona, con una narrazione fluida, semplice e molto gradevole.

Tematiche trattate:

Come scritto nella prefazione di Neil Gaiman: “Il romanzo di Ray Bradbury è un monito. Serve a ricordarci che abbiamo qualcosa di molto prezioso e che a volte diamo per scontato, anche quello a cui teniamo di più.”

Se ci togliessero i libri, la cultura, la libertà di pensare e di conversare come si trasformerebbe la società? Fahrenheit 451 ci mostra una società divenuta ormai omogenea e schiava del consumismo, senza capacità di pensiero perché privata dell’istruzione.

Commenti:

Sono rimasta piacevolmente colpita dalla scrittura poetica di Fahrenheit 451, che in un romanzo distopico, aiuta a rendere meno cupa la narrazione, dai dialoghi in cui l’autore è riuscito a imprimere persino il turbamento nel timbro della voce, e dalle descrizioni dell’ambiente avveniristico in cui è ambientato.

In questa prosa così notevole e suadente si snoda però una vicenda terribile, che è un monito per tutte le generazioni. Un pericolo per tutta la terra, se si sottovaluta l’importanza dell’istruzione e della libertà.

Un romanzo originale come pochi, meritevole di essere letto fin dalle scuole secondarie. Veicola un messaggio che arriva chiaro e diretto senza indugiare eccessivamente nel negativo. Anzi, alla fine il messaggio è positivo: un messaggio di cambiamento e di ricostruzione, una ricostruzione materiale sì, ma anche culturale. Lo sto rileggendo più volte e ogni volta lo apprezzo di più.

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Classificazione: 5 su 5.

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Restiamo in casa a leggere!

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Prendiamo esempio dal Decameron, restiamo in casa!

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Nel 1348 a Firenze imperversava la peste, Dieci giovani si chiusero in una casa di campagna fornita di tutto il necessario per sopravvivere e non uscirono, finché la peste non passò. Trascorsero il tempo raccontandosi novelle, facendo musica e giocando. E infine SOPRAVVISSERO!
Quindi anche noi: RESTIAMO A CASA!

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